Solo e pensoso vago per una selva di vie centrali e deserte.
Cerco ragioni e motivi per questa vita, immerso in un caldo umido che si materializza in un ammasso gelatinoso, diafano, che diventa(va) sempre più sodo e opaco.
Desidero che la città mi parli, la interrogo, e so che questa situazione urbana che emana un’atmosfera particolare come se fosse sospesa sta per finire.
A breve Milano tornerà a riempirsi e il ritmo sarà quello agitato di sempre, difficilmente avrò la voglia e l’occasione di guardare le targhe che gli edifici esibiscono con un certo orgoglio.
Ho affrontato l’erudito Ludovico Antonio Muratori (1672-1750) per un faticoso esame di Teoria e storia della storiografia prima di incontrarlo nuovamente in Via Santa Maria Fulcorina.
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In corso Italia ha vissuto il pittore Filippo De Pisis (1896-1956).
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Lo scultore (e ritrattista ufficiale di Napoleone) Antonio Canova (1757-1822) e l’artista Giuseppe Bossi (1777-1815) che lavorò per la Pinacoteca di Brera, vengono ricordati in via Santa Maria Valle;
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Una lapide per i caduti antifascisti in via del Bollo
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Gaetano Crespi (1852- 1913) ha vissuto in via Santa Maria Podone; poeta e letterato, esperto di cultura meneghina, ha raccontato nei suoi scritti della figura popolare di Bardapedana.
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Il mazziniano Attilio De Luigi in via Disciplini ha riunito il comitato segreto che ha preparato l’insurrezione delle 5 giornate di Milano nel 1848;
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Piazza degli Affari
Sono passato da piazza Affari per osservare la discussa opera di Cattelan ma come si può vedere l’hanno impacchettata.
La piazza che la ospita mi ha colpito; è stata rimodellata negli anni ’30 e porta impresso lo stile ridondante di allora negli edifici e nella forma rettangolare. I due edifici principali, Il palazzo della Borsa o palazzo Mezzanotte, dall’architetto Paolo Mezzanotte, del 1931 e il palazzo di fronte del 1939 dell’architetto Emilio Lancia conferiscono all’insieme un alone suggestivo.
A camminare in quella piazza deserta, così presto al mattino, sembra d’andare in un paese remoto, chissà se in fondo c’è la felicità.
Poi ho immaginato la borsa autarchica nel 1932 e la Sala delle Grida con qualche operatore dal musetto aguzzo a quotare surrogato di caffè e ho percepito vociare e grande confusione.
Ma infine ero solo e accaldato.
Neanche un prete per chiacchierar!
Qua e là, in corsivo, citazioni varie!
Che bello questo passeggiare di prima mattina fra targhe e silenzio. Fa quasi venir voglia di venirci, a Milano. Il che è tutto dire 🙂
Camminare per Milano di prima mattina merita davvero. Un giro da queste parti prima che faccia troppo freddo potresti farlo.
La città offre sempre qualcosa!
Ciao, anche io sono mattiniera, sono più mattiniera che nottambula. Secondo la psicologia ci sono 2 tipologie di persone i gufi e l’allodole, ossia chi si attiva di più di notte e chi preferisce il mattino. Io sono un’allodola. Dopo le 21 non capsco più nulla e fatico a fare tutto, ma alle 6 di mattina sono fresca come una rosa.
Con questo caldo poi la mattina presto è l’unico momento per passeggiare in città!!! 😀
Allora sono anche io un’allodola?
sì 😀
ma perchè impacchetta?
ta 😉
Forse era imbrattata.
ciao
🙂
se posso suggerire una targa: sull’angolo fra via della Spiga e Corso Venezia, c’è una piccola targa di marmo con scritto, semplicemente, “1848”: a guardar bene (tra una pubblicità modaiola e l’altra: Milano non ha più rispetto per la propria storia) lo spigolo di muro sottostante è rotto. La tradizione vuole che il danno fu provocato dalla prima cannonata che Radetzky fece sparare contro gli insorti delle Cinque Giornate, a ricordo della quale fu murata la lapide
Ti ringrazio per la segnalazione, andrò sicuramente a fare una visita.
[…] Palazzo on other side: https://ripullulailfrangente.wordpress.com/2012/08/24/ancora-per-milano-al-mattino-presto-targhe/ Il dito: http://www.manageronline.it/articoli/vedi/3359/il-dito-medio-in-piazza-affari/ Giorgio de […]