Una serata quasi estiva

IMG_7662Qualche sera fa siamo usciti con cari amici per un saluto pre-vacanza.
Abbiamo scelto un locale dal nome proverbiale di Capra e Cavoli che offre aperitivi modalità happy hour vegetariani. Ambiente gradevole, discreta ma non eccelsa offerta di cibi vegetariani e buona musica jazz non invasiva che consente la conversazione.
Essendo il locale in zona Garibaldi una volta usciti ci siamo diretti in piazza Gae Aulenti, la piazza con i nuovi edifici avveniristici di Milano abbellita con le invenzioni di grandi architetti come la Solar Tree concepita dall’architetto Ross Lovegrove per Artemide e regalata alla piazza.
Ci siamo fermati alla libreria Red-Feltrinelli della piazza per consumare un caffè al ginseng sfogliando libri e poi ci siamo diretti alla fermata della metropolitana di piazza della Repubblica attraversando il ponte che passa su via Melchiorre Gioia e, costeggiando quella zona che un tempo si chiamava ex-varesine dove c’erano le giostre, conduce fin quasi alla metropolitana.
Una bella serata di quasi estate con un clima insolitamente molto fresco invece del consueto umido-fastidioso-appiccicaticcio.

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Alla fermata della metropolitana mi ha colpito una scritta che ho fotografato.
Dal sapore un po’ antico mi ha ricordato gli slogan della contestazione studentesca.
In effetti in una società ideale pagare per viaggiare è pratica che si potrebbe mettere in discussione.

E non ho potuto fare a meno di pensare che sarebbero spesi bene, per l’autore della scritta, i soldi per un buon corso di scrittura in buon italiano.

4 Responses to Una serata quasi estiva

  1. meis ha detto:

    Suvvia, è una H rafforzativa, serve a far diventare ancora più dura la G. 🙂

  2. Trutzy ha detto:

    Fa “figo” mettere le H dove non si dovrebbe, fa più inglese come DeboraH!

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